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Monteluco di Lecchi Gaiole in Chianti

CASTELLI E GRANCE

Monteluco di Lecchi

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RECAPITI E ORARI

Monteluco di Lecchi


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La prima memoria certa su Monteluco risale al 1176, quando compare tra i castelli che i senesi dovettero cedere a Firenze. Nel 1182 l'abate di Coltibuono rinunciò ai beni che possedeva a Monteluco a favore di Drudolo di Cacchiano ma in questa zona per molti anni continuarono ad avere forti interessi anche i Mazzalombardi del vicino castello di Tornano.

Il privilegio dell'imperatore Enrico VI ribadì comunque, nel 1167, l'appartenenza di questo castello a Ranieri Ricasoli (poi confermata nel 1210 da Ottone IV) ma il dominio su Monteluco fu esercitato fino al XIV secolo anche da un gruppo familiare minore, insediato a Cacchiano. Per la sua posizione strategica il castello subì ripetute offensive da parte di Siena nel XIII secolo ed in seguito anche durante le guerre aragonesi (secolo XV) ed all'inizio del Cinquecento.

Strutturalmente, il castello si compone di due nuclei ben distinti: uno più ampio e complesso sulla sommità della collina, che domina la valle del Massellone, ed un avamposto più in basso lungo la strada di accesso. Questo ha la forma di poderoso torrione in filarotto d'alberese e reca ancora la porta e, sia pur richiuse, le originarie finestre ad arco, a ciascun piano.

Il complesso superiore si svolge tutto attorno ad un cortile, al quale si accede per un unico portale, sormontato da un elegante arco in pietra e mattoni. A destra di esso è un fabbricato con pochi resti di un apparato, a sporgere in un angolo. Sulla sinistra, invece, sporge fortemente dalle mura un grosso e solido edificio, la cui importanza é rilevata dall'accuratezza del muro in filarotto, senza tracce di aperture verso l'esterno e che si può supporre fosse il mastio, probabilmente in origine ben più alto.

Altro fabbricato coevo sorge sul lato opposto del cortile con una porta ad arco ribassato. Questi tre edifici sono poi rilegati all'esterno da una cintura ininterrotta di mura.

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